Dal 30 aprile al 19 giugno 2016
La mostra “David Bowie & Masayoshi Sukita: Heroes”, promossa dalla Fondazione, è stata dedicata al maestro della fotografia giapponese che ha immortalato e ispirato David Bowie per oltre 40 anni.
L’esposizione, realizzata in co-produzione con ONO arte contemporanea, ha presentato quaranta fotografie tratte dall’archivio di Sukita su Bowie, probabilmente uno dei più importanti di quelli che riguardano l’artista londinese.
Sebbene il lavoro del fotografo sia universalmente noto attraverso gli scatti iconici che illustrarono la copertina dell’album “HEROES”, in pochi sanno che la relazione tra Bowie e Sukita si è negli anni trasformata in un’amicizia che ha dato vita a un vero e proprio sodalizio tra i due artisti, nonché a scatti intimi e di disarmante bellezza per la loro quotidianità. La relazione tra Bowie e Sukita nasce nel 1972 quando il fotografo arriva a Londra per immortalare Marc Bolan e i T-Rex e, sebbene ignaro su chi fosse David Bowie, decide di andare ad un suo concerto perché irresistibilmente attratto dal cartellone di The Man Who Sold the World che lo promuoveva.
Una volta entrato Sukita ricorda: “Seeing David Bowie on stage opened up my eyes to his creative genius. I watched Bowie perform with Lou Reed and it was so powerful, Bowie was different to the other rock and rollers, he had something special that I knew I had to photograph”.
É così che comincia una relazione professionale e umana tra i due che sarebbe durata per il resto della vita del musicista inglese. Il rapporto intimo e privato che si instaura tra i due, grazie a un comune sentire e ad un ricco interscambio culturale, ci ha regalato alcuni degli scatti più inaspettati dell’“uomo caduto sulla terra”.
La mostra ha proseguito il percorso dedicato alla fotografia contemporanea che la Fondazione ha scelto di intraprendere con l’obiettivo di valorizzare le potenzialità di questo linguaggio artistico, capace di raggiungere un pubblico intergenerazionale.
L’esposizione è stata accompagnata da un catalogo edito da Ono e Chiaroscuro Creative (Bologna).