25 Gen 2018
Un tesoro cambiasesco restituito a Monterosso – Bando “Conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio”
Bottega di Luca Cambiaso, Secolo XVI
Madonna con Bambino, San Domenico, San Giuseppe e devoti; sui tre lati i 15 Misteri del Rosario
Olio su tavola, cm 170 x 110, dopo il restauroE’ stata restituita alla cittadinanza sabato 27 gennaio l’opera della bottega di Luca Cambiaso “Madonna con Bambino, San Domenico, San Giuseppe e devoti; sui tre lati i 15 Misteri del Rosario”, conservata presso la chiesa di San Giovanni Battista a Monterosso al Mare e recentemente restaurata con il contributo della Fondazione nell’ambito del bando “Conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale del territorio”, con cui sono stati selezionati 12 progetti relativi ad attività di restauro, conservazione e valorizzazione di beni tutelati dal “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ubicati nella provincia della Spezia e in Lunigiana. I progetti saranno sostenuti dalla Fondazione con risorse complessivamente pari a 185 mila euro.
Precedentemente all’intervento, la pala d’altare – citata nell’Annuario Diocesano del 1963 come Scuola Fiorentina e attribuita a Mariotto Albertinelli; nel volume I beni culturali della provincia della Spezia del 1975 come “opera di qualche diligente cambiasesco, datato 1540” – risultava danneggiata da numerosi sollevamenti, cadute di colore e stuccature a vista, e offuscata da uno strato di sporco superficiale, ossidazioni, alterazioni della vernice molto scurita e ridipinture. Altre lacune del supporto ligneo indicavano un infragilimento della tavola, mentre l’importante cornice lignea a tempietto risultava quasi totalmente bronzinata e presentava mancanze nel capitello superiore sinistro, sollevamenti della pellicola pittorica, cadute di colore e sporco diffuso, oltre che l’evidenza delle tracce lasciate sull’opera dall’alluvione di Genova del 1970 nella parte inferiore dell’apparato ligneo, dove era evidente il livello raggiunto dall’acqua.
L’operazione di restauro, le cui metodologie e finalità sono state concordate con la Soprintendenza di Genova, si è svolta perseguendo il più possibile la logica del minimo intervento. Le analisi hanno confermato lo stato di conservazione dell’opera e la sua alta qualità tecnica, fornendo maggiori informazioni sul metodo esecutivo adottata dall’artista. Il perfezionamento della pulitura ha permesso inoltre di evidenziare alcuni pentimenti dell’artista, quali l’evoluzione di uno dei personaggi posti in primo piano nell’opera, trasformato da figura femminile in maschile. Le fasi di pulitura hanno permesso di ritrovare la squillante e intensa cromia originale del dipinto, ripristinando una chiara lettura dell’immagine.