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Invito alla lettura. Saggio di folclore spezzino

Saggio di folclore spezzino

Scritto da Ubaldo Mazzini, uscito a puntate sulla rivista “Archivio per l’entongrafia e la psicologia della Lunigiana” e pubblicato nel 1919 Saggio di folclore spezzino, raccoglie tradizioni, favole, canzoni e proverbi sugli usi e costumi del popolo spezzino.

Come scrive lo stesso studioso lo scopo di questa raccolta era quello “di salvare da un completo naufragio questi ultimi avanzi dei documenti intimi della psicologia del nostro popolo antico, giacchè ormai, per quel complesso di cause che sono più o meno comuni ad ogni località, tutto ciò va sensibilmente trasformandosi, quando non viene disperso addiritura”.

Le cause cui fa riferimento Mazzini sono ovviamente la crescita quasi improvvisa, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, della città, quando con la costuzione dell’Arsenale e del porto La Spezia “accolse impreparatauna massa umana quattro volte superiore alla sua popolazione ”. Questa invasione pacifica di nuovi abitanti portò, dapprima, gli spezzini ad usare il dialetto per segnare un distacco e marcare una differenza rispetto ai nuovi arrivati; in seguito, con l’afflusso di nuovi vernacoli iniziò, per il dialetto locale, una lenta ma inesorabile alterazione.

Oltre al dialetto iniziò a perdere le sue caratteristiche peculiari anche quello che l’autore definisce folclore: “dal confondersi insieme del folclore di diversi paesi è nato qui uno strano amalgama, in cui allo sudioso riuscirebbe non certo facile orientarsi, per discernere il vecchio dal nuovo, l’autoctono dall’importato”.

Per salvare la cultura della sua città natale e lasciarne memoria Ubaldo Mazzini inizia così la sua ricerca basata sulla raccolta di modi dire, leggende e proverbi dalla viva voce dei vecchi, che meno hanno sentito dell’influenza delle nuove culture, e su un lavoro di “mietitura delle mie reminiscenze infantili, che sono ormai, purtroppo di molti anni fa; e son certo che all’orecchio della maggiornaza de’ miei contemporanei una gran parte delle canzonette, delle filastrocche, dei proverbi, dei giocherelli infantili, delle favolette, giungeranno come cose del tutto nuove”.

Nella biblioteca della Fondazione è possibile consultare la ristampa del Saggio sul folclore spezzino pubblicata dall’Ente provinciale per il turismo della Spezia nel 1973, prefata da Ferruccio Battolini.

E.M.

 

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